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Sastre, Alfonso.

Drammaturgo e saggista spagnolo. Fondatore, nel 1945, all'interno della facoltà di Lettere e Filosofia di Madrid, del gruppo teatrale Arte nuova, compose alcuni testi sperimentali, come Uranio 235 (1946) e Carico di sogni (1948). S. fu sostenitore di un teatro di indagine, strumento di testimonianza e di protesta sociale. Tale atteggiamento condusse, nel 1950, l'autore alla divulgazione, sulle pagine della rivista “La hora”, del Manifiesto del Teatro de Agitación Social, destinato al risveglio del popolo spagnolo, e alla creazione di un Grupo de Teatro Realista, secondo le cui norme il dramma assumeva la fisionomia di un'arte sociale organizzata per le masse. Aderì inizialmente al Partito comunista spagnolo e lottò contro qualunque forma di oppressione, concentrandosi in particolare sulla denuncia della miseria e sulla protesta per lo sfruttamento tra individui. Frutto della sua riflessione ideologica fu l'opera Squadra verso la morte (1953) che, specchio della violenta reazione di un manipolo di soldati in trincea di fronte alla necessità di un attacco disperato, dopo la prima rappresentazione a Madrid venne censurata per la visione umana proposta e per il tono sottilmente antimilitarista che presupponeva. Al dramma seguirono: Terra rossa (1954); Morte nel quartiere (1955); Il sangue di Dio (1955), sulle problematiche religiose; Guglielmo Tell ha gli occhi tristi (1955), dramma in cui l'eroe leggendario fallisce la prova e uccide il proprio figlio; Il pane di tutti (1957); Ana Kleiber (1957) che, per ostacoli politici incontrati in patria, venne rappresentato per la prima volta a Parigi nel 1961. Altri titoli affrontarono il tema dello sfruttamento dell'uomo sul proprio simile, destino inesorabile a cui il singolo non sfugge, come nel dramma L'incoronata (1959), o il motivo della repressione poliziesca verso il cospiratore, come Nella rete (1961) ambientata nel mezzo del conflitto algerino. Ufficio delle tenebre (1962) costituì invece una sorta di esperimento, commistione tra la denuncia giornalistica e la cronaca degli avvenimenti, narrati in un inconsueto linguaggio colloquiale. All'ultima fase creativa appartengono Il sangue e la cenere. Dialoghi di Miguel Servet (1965), in cui la figura dell'eretico cinquecentesco offrì a S. la possibilità di alludere alla recente situazione politica del proprio Paese, El camarada oscuro (1972), La celestina (1977) e Los últimos días de Emmanuel Kant contados por Ernesto Teodoro Amadeo Hoffmann (1990). Nella saggistica S. espresse le proprie teorie sull'arte scenica nell'opera Drama y sociedad (1956) e riunì in Anatomía del realismo (1963) i propri scritti sulla creazione di una teoria estetica realista. S. collaborò inoltre con registi cinematografici, quali J.M. Forqué, e compose testi narrativi, come Le notti lugubri (1964) e Fiori rossi per Miguel Servet (1967) (n. Madrid 1922).